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rivoluzione neolitica


RIVOLUZIONE NEOLITICA

Fase della preistoria caratterizzata da una nuova tecnica di lavorazione della pietra (la pietra levigata) e precedente la comparsa dei metalli nella fabbricazione di utensili. "Neolitico" ha però finito per assumere un significato che va molto oltre quello letterale, riferendosi anche al passaggio dalle società della raccolta all'agricoltura stanziale e all'allevamento del bestiame nonché alla comparsa della terracotta, dei villaggi, delle prime città e strutture politiche. Trattandosi di trasformazioni che si realizzarono in diversi secoli, l'uso del sostantivo rivoluzione si giustifica al paragone con la lunghissima durata delle fasi precedenti dell'età della pietra. Si riconoscono tre centri autonomi per la rivoluzione neolitica. Essa riguardò dapprima, fra il IX e l'VIII millennio a.C., la coltivazione del frumento e dell'orzo nella cosiddetta "mezzaluna fertile" a nord del deserto arabico, dalla Palestina e dalla Siria alla Mesopotamia e all'Iran occidentale; da qui l'agricoltura si mosse da un lato verso l'Egitto, il Mediterraneo e l'Europa, dall'altro verso la valle dell'Indo. Il secondo centro fu la Cina, dove nel VI-V millennio cominciò la coltivazione del miglio e del riso all'asciutto (più tardiva, VI secolo a.C., fu la diffusione del riso sommerso nell'Asia sudorientale). Il terzo centro fu il Messico e l'America centrale, dove dal VI millennio si coltivò il mais, diffusosi poi nella regione andina.